“OTHER DESIGN” >> Con·tatto: dal social design ai sensi del mangiare.

By martedì, febbraio 7, 2017 0 No tags Permalink 0

Francesco Pace, giovane designer partenopeo, forgiato all’ombra del Vesuvio e poi a Milano, ora di stanza ad Eindhoven in Olanda e design advisor di F&F, redige da oggi periodiche riflessioni, pillole o incursioni che spaziano dall’interior, all’industrial, i complementi, il laboratorio, le opere o le contaminazioni con la moda e il food world in bilico tra Napoli, Italia ed Europa.

«Other Design» è il nuovo lounge editoriale 2017 che si apre con il singolare progetto esperienziale di Giulia Soldati, raccontata da Francesco in un efficace storytelling foto-descrittivo.

 

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Giulia, benvenuta nel primo appuntamento della nuova rubrica sull’alternative design di F&F!

Dacci un pò di info e news su di te, il tuo lavoro e il tuo background..

 

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Grazie, Frà!

E’ un piacere parlarne e farlo per prima inaugurando questo spazio redazionale.

Mi considero una designer innamorata del cibo. Vengo da Milano e lì ho studiato design del prodotto, proseguiendo la mia formazione in Olanda, dove ho conseguito un master in Social Design alla Design Academy di Eindhoven.

Il mio lavoro nasce dalla ricerca delle possibili fusion tra cibo & design con le influenze vicendevoli o simbiotiche tra questi due mondi. In particolare provo ad esplorare la relazione che abbiamo col cibo, cercando di spingerla oltre i limiti delle nostre “credenze” e creando nuovi linguaggi ed esperienze culinarie.

 

Ok, Giulia: da dove nasce e come funziona il tuo progetto?

 

Oltre che da tanta passione personale, “Contatto” (è questo il nome del mio progetto) parte da una riflessione critica sul rapporto che abbiamo col cibo e la sua essenza materica.

Vivere in terra straniera, mi ha fatto luce sul ruolo interculturale del cibo: i suoi rituali sono il nostro stile di vita, la nostra cultura. Il cibo è una ‘’cosa’’ che introduciamo nel nostro corpo, ci tocca, ci attraversa, ci costruisce: nel mondo occidentale abbiamo interposto barriere tra la nostra percezione sensoriale e il mondo attorno.

“Contatto” vuol eliminare queste distanze e gli abiti alimentari che precludono essenziali esperienze degli altri sensi: si parte col bypass di piatti o posate e la mano torna a essere la leva dell’atto nutrizionale, celebrazione sensoriale del cibo e del rituale alimentare.

 

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Il pasto è interamente servito e consumato con le mani: una fusione di cibo e corpo che parte dalla purificazione delle mani col lime, un antisettico naturale, e poi si passa alle portate servite interamente sulla mano, un meraviglioso strumento di percezione tattile da cui iniziare a percepire gli ingredienti.

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Ancora prima che il sapore, se ne avvertono consistenza, struttura e temperatura: tutti elementi che mangiando con una forchetta possiamo solo immaginare.

 

..La tua portata più importante?

 

..Tuorlo d’uovo, sale, pepe, lime e molliche di pane fritto.

 

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Il tuorlo è qualcosa che difficilmente maneggiamo o tocchiamo direttamente con le mani. Farlo scorrere sul palmo fino alla punta delle dita e poi indietro quasi fino al polso è un’esperienza tattile unica. L’idea arriva dall’uovo fresco che si mangiava direttamente appena preso dalle galline: un’esperienza forte, semplice, “cruda”.

 

Come evolve “Contatto”? Ti ispiri a chef di fama riconosciuta o è.. ‘’farina’’ del tuo sacco?

 

Ho creato personalmente il menù di “Contatto”, ricercando ingredienti la cui semplicità potesse anche rappresentane la forza. Ho iniziato con elementi semplici ma ho anche avuto occasione di collaborare con due chef: Simone Cantafio – Michel Bras Toya Japon e Alberto Buratti – Koinè Legnano, studiando e creando un menù ad hoc per ognuna delle esperienze.

Touch I

Egg yolk, salt, pepper and fried bread crumbs

Touch II

Spaghetti aglio olio e peperoncino

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Touch III

Homemade pasta with cherry tomato sauce, olive oil and basil

Touch IV

Burrata and cherry tomato sauce

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Touch V

Porcini mushroom infusion

Touch VI

Linden Honey, coffee powder, walnuts, ricotta

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Touch VIII

Vanilla ice cream, dried lemon powder (or hot coffee)

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In futuro immagino un ristorante con questo concept: niente cucine chiuse, separate o distanti dalla sala, nè camerieri o clienti seduti ai tavoli. L’abolizione di queste “barriere” garantisce un’esperienza collettiva in spazi completamente ripensati e questa è una sfida progettuale che mi piacerebbe affrontare.

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Nel 2016 ho già portato quest’esperienza culinaria in diverse città europee: quindi anche in questo 2017 oltre ad avere una location fissa in Italia, mi piacerebbe far viaggiare il progetto e lasciare che nuovi posti e persone possano condividerlo.

 

Giulia Soldati / www.giuliasoldati.com

info & contatti:

+310644680677  –  info@contattoexperience.com

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