Vacanze 2017: Mykonos ci ha stregati anche quest’anno!
Mare di cristallo, sole e Meltemi, case bianche, la Chora, profumi di timo e Mastica, tramonti e gin tonic, sirtaki e deep jazz, Priscilla del Jackie, Daniele e il D&A, Villa Skin e la comitiva da Napoli: Peppe, Emanuela, Gerardo e tutti gli altri.
C’è sempre qualcosa e qualcuno che mi riporta a casa e parla di Made in Italy o ancor più del Sud, di Partenope.
A Super Paradise ho incontrato Antonio Ferone, un ragazzone di Napoli, cordiale e forbito, tre lingue e un trascorso da pugile.
È il cuoco del Pinky Beach, uno dei più eleganti design solarium e ristò dell’isola, in cui dal 2012 tiene a bada fornelli e capricci di celebrity, sportivi e arabi esigenti! Versatile, essenzialmente autodidatta e abilissimo nei suoi spazi professionali, preferisce definirsi un cuciniere più che uno chef: ho pranzato con lui!
“Son venuto qui al Pinky di Mykonos nella primavera del 2012 e due anni dopo abbiamo raddoppiato in versione invernale con l’Acqua Pazza a Dortmund in Germania: in queste due cucine ho voluto trasferire l’anima partenopea e la mia storia familiare!”
“Parto da ragazzino nella macelleria di famiglia e da subito ho avuto un grande mentore, zio Raffaele, oggi d’istanza nel suo bistrot in Svizzera. Ho conosciuto e approfondito la cucina di terra dalla tradizione napoletana, ma nel corso della mia esperienza tra Germania e Grecia ho imparato ad alternare pietanze nordeuropee di carne, salumi e selvaggina alla tavola mediterranea e marinara. Individuo e scelgo prodotti, aziende, ingredienti, fornitori e collaborazioni locali, italiani e internazionali con criteri di analisi qualitativa, palato, provenienza territoriale, rodaggio ed empatia: in una parola esperienza.”
Vongole turche (tra le migliori al mondo),
“Un piatto è come uno scatto fotografico: un soggetto protagonista con figure di contorno; questione di equilibri, chiaro-scuri, dosi e armonie!”
“..La fusion? Amo e coltivo la tradizione e sono un purista! In musica preferisco le original version: estro e creatività consentono variazioni interessanti, ma preferisco ..no remix!”
“Oggi impiattiamo un paio di mie heavy rotation:
bavette alla polpa di riccio, in abbinamento a un trebbiano di Lugana di Santa Sofia, secco ed equilibrato, e a seguire un carpaccio di tonno tartufato con bacche di pepe rosa o ancor meglio le mie “variazioni” di tonno caldo-freddo: trancio scottato in crosta di sesamo, carpaccio con pepe rosa ed erba cipollina e una tartare con sale al limone rinfrescata alla menta. Lo abbino a un Bardolino chiaretto della stessa cantina veronese, più intenso, corposo e profumato.”
E allora ..Antò, benvenuto nei contatti favoriti di F&F e tra i nostri appuntamenti immancabili nell’isola del vento, dove ogni volta sarà un gran piacere rincontrarti e assaggiarti! 😊
di Salvio Parisi
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