«Face to Face» di Ernesto Esposito

 

Se la storia di Ernesto Esposito parte quarant’anni fa da Napoli con Lucio Amelio e approda presto al fashion design di profilo alto, s’intuisce come e perché il suo iter professionale procede in perfetto parallelo tra arte contemporanea e imprenditoria di moda (non solo per la calzatura) e passa attraverso collaborazioni e amicizie con nomi decisamente altisonanti come: Warhol, Keith Haring, Rauschenberg, Kounellis, Joseph Beuys, Pistoletto, Helmut Newton, Gianpaolo Barbieri, Karl Lagerfield, Chloè, Marc Jacobs, Sonia Rykiel, Mario Testino e Beyoncè, per citarne solo alcuni.

Art collection e shoe design, dunque, come linee guida di una vita. Ma nell’ultimo periodo, Esposito ha deciso di raccontare il giovane autorato artistico del globo: ed ecco come nell’ultimo anno e mezzo, dopo «Cara Domani» a Bologna (Museo Mambo) e «The Go Between» a Napoli (Museo di Capodimonte), arriva a Palazzo Fruscione di Salerno «Face to Face», una selezione di oltre 100 giovani artisti da Italia, Europa, Americhe, Africa e Australia e si fregia dell’egida di Soprintendenza Belle Arti, Comune e Azienda Soggiorno Turismo di Salerno.

Noi di F&F siamo stati al vernissage e l’after-show a Palazzo Fruscione nel cuore della vecchia cittadina, in cui sono convenuti oltre trecento invitati da ogni dove, considerando la matrice assolutamente internazionale dell’esposizione sui tre piani del suggestivo edificio duecentesco, disegnato sulla facciata esterna dal videomapping visionario di Alessandra Franco. A seguire un aperi-dinner con la console dei JG Bros e buona parte dei giovani artisti, i galleristi, critici, collezionisti e tanti amici: Mariangela Levita, Guido Cabib,, Francesco Annarumma, Marlie Mul, Emi Montanaro, Angelo Volpe, Mohamed Namou, Claudio e Betty Esposito, Rosy Rox, Anna Milo, Edoardo Dorruego, Anna Fusco, Memmo Grilli, Claudia Pedicchio, Fabio Frasca, Justine Symanska, Paolo Serpone, Adriana Rispoli, Bruno Iorio, Eugenio Viola e vari altri.
di Salvio Parisi

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