“4 domande & 1 selfie” >> Luca Capuano

By lunedì, maggio 15, 2017 0 No tags Permalink 12

Le passerelle da teenager e poi il teatro, il cinema e la televisione: Luca Capuano, sangue partenopeo, animo aristocratico e vagabondo. Vive e lavora a Roma, ma torna spesso e gran volentieri nella sua Napoli.

Eccolo nella nostra rubrica di brevi interviste 4 domande & 1 selfie ..ed è ben più affabile e colloquiale di certi suoi caratteri televisivi!

 

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Luca, grazie per incontrarci qui nel tuo bistrot romano al quartiere Monti.

 

1 – Luca attore: Napoli ti ha dato l’imprinting caratteriale e Roma il know-how e la cifra stilistica.

Dove collocheresti anima e raziocinio del tuo futuro professionale? 

Napoli mi ha formato nel senso più ampio del termine, regalandomi passione, creatività, estro, amore per il mare e la recitazione. Sono cresciuto con le commedie di De Filippo e Totò, i film di Troisi. Uno zio attore, un nonno cantante e papà al mio matrimonio ha cantato l’Ave Maria di Schubert: insomma una vena artistica familiare!
Sono un riflessivo anche troppo: quindi del mio percorso professionale posso solo dire che vorrei fosse sempre in evoluzione, confrontarmi con personaggi dall’animo controverso; il cinema italiano già da qualche anno è ricco di attori e registi di grande spessore: spero che il mio futuro professionale si incontri presto con uno di loro.
Per seguire la mia passione mi son sacrificato tanto: anima e corpo per la recitazione, quella stessa anima che m’ha donato coerenza e correttezza, valori che insegno ai miei figli. Se il raziocinio è forgiato da tanti giudizi, l’anima è una sola: ciò che traspare dagli occhi e racconta chi siamo.

2 – Dal teatro alla  fiction tv: chi sono i tuoi mentori e le tue icone di ieri e di oggi?

A Roma ho studiato recitazione e iniziato col teatro: ho fatto da subito tesoro di ogni persona che ho incontrato, dalla costumista al macchinista, dal collega al regista e per primo il pubblico che ogni sera assisteva allo spettacolo. Ognuno mi ha insegnato qualcosa e offerto spunti di riflessione.
I miei fari illuminanti.. Gian Maria Volontè, Mastroianni, la comicità di Troisi. Oggi apprezzo molto Picchio Favino e Castellitto per la loro ecletticità.

3 – Hai esordito nella moda quando ancora ventenne hai scattato per aziende campane di abbigliamento (..persino un Calendario body&jeans con Barbara Petrillo): quanto conta il look e cosa non mancherà mai nella tua valigia o nel tuo guardaroba?

La moda mi è sempre piaciuta: mi considero un esteta e sono sempre stato appassionato di fotografia; ho fatto il modello per divertimento e per permettermi qualche “uscita” in più.
Adoro le scarpe, ne ho più di mia moglie! Mi piacciono gli abbinamenti e faccio molta attenzione ai dettagli.
Immancabili nei miei look una giacca di pelle e una sciarpa leggera per proteggermi dal vento freddo dell’inverno e dalla brezza estiva.

4 – Raccontaci del tuo felice incontro con lo chef Pietro Parisi da cui è partito il “Boccacciello Bistrot” qui a Roma nel suadente quartiere Monti.

Beh, una sera di 3 anni fa ero a cena da Pietro Parisi e ..mi innamorai subito della sua originale idea, il Boccacciello! Tanto da proporgli su due piedi di aprire uno streetfood place insieme. Dopo un pò di mesi, trovato luogo e locale, abbiamo dato il via a quest’avventura: «Il Boccacciello» è piccolo ma assai curato, la scelta del prodotto è la vera innovazione, una delizia da gustare in loco o take-away, fatta con prodotti a kmO che Pietro prepara in vasocottura (che garantisce genuinità del prodotto).
Ho anche in mente un progetto di Boccacciello & mare, ma di questo parleremo più avanti.. :-)

 

di Salvio Parisi

 

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